Meno olio ma più buono
Sembra essere questa la previsione per la nuova stagione produttiva. Un calo dovuto soprattutto al clima, con una primavera ricca di piogge e un’estate torrida e secca.
Le notizie negative però terminano qui. Resta infatti inalterata la straordinaria qualità dell’olio italiano. Anzi, in molti casi i prodotti analizzati risultano essere addirittura migliori.
In generale l’Italia mantiene il suo terzo posto nella produzione mondiale di extravergine, dietro Spagna e Grecia. Le previsioni di Coldiretti, però, fanno sperare in un ritorno dell’Italia in seconda posizione per qualche migliaio di tonnellate in più. Sul piano della qualità, inoltre, l’extravergine italiano risulta essere il migliore in assoluto. Il nostro Paese è infatti l’unico a possedere 43 tipologie di olio extravergine DOP e 4 IGP, con un totale di 250 milioni divise in 533 varietà. In pratica, la più grande biodiversità al mondo nel campo delle olive.
Il Sud è il top
Le regioni italiane con la produzione di extravergine migliore sono, nell’ordine, Puglia, Calabria, Sicilia e Campania. In fondo alla classifica ci sono Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Una produzione nazionale che vede quasi l’80% del totale nel Sud, il 17% nel Centro e il resto nel Nord Italia.
Il rischio più grande per il nostro mercato resta quello dell’importazione, che risultano in costante aumento. Un incremento che in parte favorisce la produzione spagnola: in molti casi, infatti, l’Italia importa dagli iberici un prodotto di minore qualità ma, proprio per questo, più economico. Un sistema che, unito all’importazione di prodotti extraeuropei non controllati, mina non solo il mercato nazionale, ma anche la salute dei consumatori.