L’olio extravergine di oliva è uno dei prodotti agroalimentari di maggiore qualità del nostro Paese. Tuttavia, esso è anche uno dei più contraffatti. Vengono spesso commercializzati prodotti realizzati a basso costo e senza prestare le dovute attenzioni alle specifiche modalità di lavorazione che rendono l’extravergine un alimento di qualità.
Sulle pagine di questo sito ci impegniamo spesso a fornire agli utenti utili informazioni sulla scelta dei prodotti di qualità. Questo perché è importante educare i cittadini al consumo dei prodotti garantiti, soprattutto in un Paese come il nostro, secondo produttore al mondo di extravergine dopo la Spagna e primo in assoluto per numero di produzioni DOP e IGP. Tra le produzioni locali, le più esportate sono in Puglia, Toscana, Sicilia, Campania e Calabria.
Cosa possono fare i consumatori?
I controlli sulle produzioni e i prodotti in commercio sono costanti e severi, ma non sempre sono sufficienti a ripulire il mercato da tutti i prodotti contraffatti. È necessario che anche i consumatori siano in grado di riconoscere un extravergine di qualità.
Nei seguenti articoli avevamo già elencato alcune buone pratiche da seguire:
Riconoscere un olio extravergine di qualità: i 7 consigli di Badevisco
La scelta dell’olio extravergine migliore: 6 regole da seguire
Aggiungiamo oggi altri consigli che speriamo contribuiscano alla diffusione di una “cultura della qualità” dell’olio extravergine di oliva.
L’etichetta
L’etichetta posta sul prodotto alimentare è la sua carta d’identità. Saperla leggere ci aiuta ad effettuare una prima importante selezione sul prodotto che sceglieremo di acquistare.
La forma dell’etichetta è già una prima, importante informazione che ci aiuta a capire la serietà dell’azienda produttrice. Le informazioni riportate sull’etichetta devono essere chiare, precise, facili da leggere. Devono essere indicati i dati relativi alla provenienza delle olive e al metodo di lavoro impiegato. I dati devono inoltre essere indelebili: se, passando un dito sulle indicazioni, queste vengono rimosse, evidentemente le etichette possono aver subito contraffazioni.
Sull’etichetta devono essere chiaramente indicati: nome dell’olio, nome e indirizzo dell’azienda produttrice, tipologia di olio, volume nominale, data di scadenza. Questi sono dati fondamentali: l’assenza di uno solo dei dati appena elencati è sintomatico di un prodotto non autentico.
Nei ristoranti, l’olio extravergine d’oliva può essere servito soltanto se contenuto in una bottiglia con tappo antirabbocco. La provenienza dell’olio deve essere direttamente verificabile. In caso contrario, il ristorante non sta rispettando una precisa disposizione dell’Unione Europea.